domenica 25 settembre 2011

La rivoluzione di Facebook e un mondo da cui sarà difficile uscire

Che cosa sta diventando Facebook? Le più grandi novità del social network, che ormai conta tra i suoi iscritti quasi 800 milioni di persone, da qualche anno vengono annunciate durante l'F8 di San Francisco da Mark Zuckerberg. Studente con la felpa quando nel 2003 in una stanza di Harvard ha messo online la bozza di quello che sarebbe rapidamente diventato un fenomeno planetario; imprenditore, leader e miliardario, sempre con la felpa, oggi.

Come capacità di creare attesa e suscitare riflessioni sulle conseguenze dei suoi annunci Facebook, oggi, è seconda soltanto a Apple. Le ultime novità introdotte da Zuckerberg continuano un percorso evolutivo che in pochi anni ha avuto enorme successo, trovando la formula per aumentare oltre ogni previsione le iscrizioni.
Il social network è riuscito nell'impresa di uscire da Harvard, arrivare nelle università americane, poi europee e così via fino a diventare quasi un dato di fatto per ogni giovane in mezzo mondo. Per coinvolgere sempre più persone ha fatto in modo che le occasioni di aggiornamento sugli altri fossero sempre di più. Prima le notizie, sulla propria bacheca, poi lo status, le foto, i video. Molte di queste modifiche, una volta introdotte, hanno suscitato minacce di abbandono da parte degli utenti.
Così non è stato. L'introduzione delle foto in particolare ha fatto fare un salto di iscrizioni senza precedenti. Tutti potevano vedere dov'era l'amico in vacanza e scrivere un commento sotto la foto. Lo sviluppo della tecnologia mobile ha permesso di essere sempre connessi e una piattaforma dove aggiornare chiunque in tempo reale è una tentazione troppo forte.
Il percorso è proseguito con Open Graph ad aprile 2010. E' stata una vera svolta e ha gettato il seme delle novità introdotte da Zuckerberg giovedì. Il "grafo aperto", in parole povere, è l'estensione della piattaforma e della rete di contatti di Facebook fuori da Facebook. Ce ne siamo accorti quando milioni di pulsanti "Like" sono usciti dal social network addobbando altrettante pagine web. Per diverse settimane è montata una violenta polemica sul modo in cui venivano trattati i dati personali. Si è parlato di abbandono in massa, ma in quei giorni gli iscritti erano 400 milioni, oggi sono quasi il doppio.
Il cuore del progetto di Zuckerberg è la piattaforma. La timeline - una delle novità appena annunciate - permetterà di avere la storia della propria vita in digitale. Sostituisce l'anteprima delle foto che troviamo oggi su ogni profilo. Inserisce la memoria grazie a un software. E dai primi commenti in rete sembra piacere agli utenti. Ma soprattutto, l'arrivo di applicazioni di ogni natura (fino a oggi erano soprattutto giochi), musica, film, giornali, con la possibilità di vedere in tempo reale non solo che cosa piace, ma anche che cosa ascolta, che cosa legge, e così via, un nostro amico.
Viene spinta l'interazione in tempo reale. E fatto un passo in più verso una trasformazione della rete di cui si parla da tempo. Il web semantico. E cioè il passaggio dalle informazioni cercate con un algoritmo, sul modello di Google, a una ricerca che contempli anche il significato. Lo sviluppo del web sociale rende il concetto di semantico molto legato al significato che le informazioni hanno per la persona che "avvia" la ricerca. Il mondo di Facebook, così come annunciato da Zuckerberg, è un mondo digitale dove vedi il film perchè in quel momento lo sta guardando un tuo amico, magari uno con cui condividi la stessa passione. E' un informazione piena di valore per l'utente.
Di tanto in tanto ci si chiede se Facebook sia una moda passeggera o qualcosa di più. Nel digitale cambia tutto alla velocità della luce, ma sembra che la risposta sia la seconda. Google ha capito che l'universo esplorato da Zuckerberg non può essere trascurato e, dopo alcuni goffi tentativi, con Google Plus ha lanciato una sfida che ha tutte le caratteristiche per essere seria. Solo che trovare un motivo per uscire da Facebook sta diventando davvero difficile.

.Facebook, debutta l'autobiografia interattiva con il profilo "timeline"

Immaginate di raccontare la vostra vita attraverso un album che raccoglie le fotografie delle feste e i video delle vacanze. I messaggi inviati agli amici e i luoghi visitati. La "timeline" di Facebook è una cronologia che inizia dalla data di nascita e riunisce i momenti dell'esistenza. Nel social network gli iscritti hanno una loro pagina personale, il "profilo". Finora potevano vedere soltanto gli ultimi aggiornamenti che avevano pubblicato, come le immagini scattate durante le ultime vacanze, senza molte opportunità di integrare le loro precedenti memorie. Ecco in anteprima i cambiamenti che, secondo le ultime indicazioni, saranno visibili per gli utenti a partire dal 30 settembre.
L'album dei ricordi. Gli iscritti di Facebook possono aggiungere una grande fotografia in alto nella pagina: è l'immagine della "copertina", come se fosse un'autobiografia interattiva. In basso possono vedere le ultime cose che hanno condiviso nel social network. E sulla destra hanno una cronologia scandita per mesi e anni: possono scegliere, per esempio, di andare a vedere cosa hanno pubblicato due anni fa, cliccando su "2009".
Ma il progetto è più ambizioso: chi ha un profilo "timeline" può anche inserire immagini, video e altre informazioni in un punto esatto della "linea temporale", per esempio dieci anni fa. Come se fosse un album dove viene aperta una nuova pagina per ospitare vecchie foto. L'ultima data in fondo alla cronologia è il momento della nascita, appreso da Facebook al momento dell'iscrizione.

Debutto iphone 5

Si avvicina il debutto dell'attesissimo nuovo iPhone, il quinto nella cronologia di sviluppo di Apple, che presenta già una novità rispetto al passato: non arriva per l'estate, ma dopo la bella stagione. Sì, perché la società di Cupertino fin dalla prima edizone ha preferito annunciare e commercializzare lo smartphone prima della partenza delle ferie, tra giugno e luglio.
Rivoluzione: software organizzati in modo organico e studiati appositamente per sfruttare appieno le risorse del cellulare, non più sparsi per il Web o, nella migliore delle ipotesi, ospitati in modo eterogeneo in negozi on-line. L'iPhone ha dato impulso a una nuova generazione di smartphone touchscreen, semplici, divertenti, multimediali, social e dall'ampia scelta di app. Oltre ad avere cambiato faccia ad Apple. Un vero campione, nell'estetica e nelle funzioni, nonostante le non poche pecche e l'hardware nemmeno troppo innovativo. Nel primo modello mancavano il supporto agli Mms, si navigava solo via Wi-Fi perché ospitava una radio Gsm/Gprs, disponeva di una fotocamera da 2 Mpixel e aveva non più di 16 GB. Il tutto affidato a un processore a 412 MHz (ma poteva essere spinto a 620 MHz) e a iOS, primo esempio di sistema operativo studiato appositamento per funzionare sul touchscreen
Bisogna attendere il 2008 perché l'iPhone arrivi in Italia con gli operatori Tim e Vodafone (a cui si aggiungerà 3 Italia). Stiamo parlando del 3G, che ereditava dal primo esemplare il display da 3,5" a 480x320 pixel (lo stesso del 3G S), il processore e gran parte della dotazione. A cui si aggregavano l'antenna Gps e una cover posteriore che ha fatto epoca, con il suo materiale lucido e la curvatura per assicurare un'impugnatura più precisa. Nel 2009 arriva il Melafonino che permette il cambio di passo ad Apple, perché offre prestazioni al top, una piattaforma matura e collaudata su cui costruire i servizi (app, giochi, navigazione e social networking) che poi saranno sublimati dal 4. L'iPhone 3G S assicura fino a 32 GB di memoria, ha un processore a 600 MHz (che può arrivare a 833 MHz) assistito dal doppio della Ram precedentemente montata; non mancano la fotocamera da 3 Mpixel che può anche girare video. E' in vendita ancora oggi, in affiancamento all'iPhone 4 considerato paradigmatico nel mondo degli smartphone.
Con il quattro cambia l'estetica, perché diventa più piatto ed è costruito con due lastro di vetro resistente, e debutta l'ottimo display Retina a 3,5" e risoluzione di 960x640 pixel. Definizione grafica da record, cui si abbina un hardware potente, basato sulla Cpu a 1 GHz e alla Ram di 512 MB; lo storage arriva fino a 32 GB, mentre la fotocamera da 5 Mpixel può girare video in HD. iOS grazie all'iPHone 4 raggiunge una maturità invidiabile e può essere esteso con oltre 300mila applicazioni, tante sono quelle presenti nell'App Store, che nel frattempo è diventato il punto di riferimento tra gli application store. Basti pensare che nel giro di 4 anni, l'azienda di Cupertino è arrivata a vendere più di 20 milioni di iPhone in un trimestre e a generare 15 milardi di download dall'App Store. E pensare che il 4 è tutt'altro che perfetto.
Ha esordito con l'ormai celebre Antennagate, nel quale addirittura Steve Jobs ha dovuto ammettere che per un errore di progettazione l'antenna Wi-Fi e quella cellulare interferivano l'un l'altra se si toccava il lato sinistro in basso del telefoniono. Incredibile la soluzione: utilizzare una cover che facesse da isolante. Nessuna altra azienda avrebbe potuto sopravvivere a un simile errore. Non Apple che, anzi, è riuscita a far compiere all'iPhone 4 una cavalcata vittoriosa. Nonostante questo problema, l'eccessiva fragilità del vetro lamentata dagli utenti e qualche altro colpo a vuoto sull'autonomia.
In generale, l'iPhone ha avuto talmente tanto successo e ha aiutato in modo così importante la società californiana che sulla base del know how acquisito con questo prodotto è riuscita a partorire l'iPad, oggi preso a riferimento nel mondo dei tablet. Se Apple non avesse avuto l'iPhone, difficilmente ci sarebbe stata la tavoletta multimediale della Mela morsicata. E ora? Bisogna attendere un paio di settimane, per vedere all'opera iOS 5, con tutte le novità in fatto di iCloud e funzioni innovative, e per toccare con mano il nuovo iPhone. Con un solo rammarico, l'assenza di Steve Jobs nel ruolo di protagonista.

sabato 24 settembre 2011

Il lavoro da casa: conviene o no?


Offerte di lavoro da casa: su internet sono moltissime e rivolte a un gran numero di profili professionali; ma ciascuna richiede un diverso tipo di impegno e disponibilità di tempo, in altre parole il lavoro da casa consiste in una moltitudine di tipologie, e di possibilità.
Lavorare da casa su internet è vantaggioso sia per chi lavora che per chi offre il lavoro da casa, vediamo perciò in questa pagina quali sono le opportunità disponibili verso chi cercalavoro da casa, per orientare al meglio la ricerca di offerte.

PRO E CONTRO:
PRO:
  • ridotte a zero le spese e i problemi di spostamento
  • non c'è bisogno di pasti fuori casa (si risparmia e spesso si mangia meglio)
  • meno stress e ambiente di lavoro più accogliente
  • in certe forme di lavoro a distanza, la flessibilità e la libertà nell'organizzazione del telelavoro
  • è una grossa agevolazione per le persone con mobilità ridotta o difficoltosa

CONTRO:

  • possibili distrazioni
  • la mancanza di contatti fisici
  • la minore immediatezza nella coordinazione delle attività
 Che cos'è il cosìdetto "lavoro da casa"?


Andiamo adesso al cuore della questione: in cosa consiste il lavoro da casa, e come si può lavorare su internet?


Esso è innanzitutto una forma di lavoro a distanza, con cui il lavoratore presta la sua opera completamente, oppure anche solo part time, al di fuori dei confini fisici e logistici del luogo di lavoro.
Egli lavora normalmente, da casa propria in genere, attraverso l'ausilio di mezzi informatici e telematici (PC connesso a internet, solitamente è questa l'attrezzatura di base per lavorare online a distanza).


Il lavoro da casa è la norma per oltre il 3% dei lavoratori italiani, ha riportato il Corriere a gennaio 2009.
Circa 800 mila persone, tra dipendenti pubblici e privati, lavorano da casa in Italia, e nei prossimi 2 anni, gli esperti prevedono una crescita del 7%. Siamo ancora indietro rispetto a molti paesi europei, ma domanda ed offerta di lavoro online stanno crescendo costantemente anche da noi.

Social network: le "truffe" dei dati personali


Sono partite le prime azioni legali avviate dal big dei social network, Facebook, nei confronti di alcuni soggetti che avevano avviato delle truffe ai danni di utenti registrati al sito stesso. Il colosso del web ha citato a giudizio già due cittadini statunitensi, uno di New York e l’altro di Las Vegas, e poi una società di Marketing del Canada. Il rapporto della citazione delle tre vertenze è chiaro.
Si parla di offerte pubblicizzate della serie “troppo vantaggiose per essere reali”, che nei mesi scorsi, hanno scorrazzato liberamente tra gli advertising del social network. Fatto sta che i resoconti mostrano che di utenti creduloni ce n’è sono tanti veramente. Le vittime di questa pubblicità ingannevole, che addirittura hanno condiviso sulla propria bacheca queste iniziative “strane” sono stati tantissimi.
Si trattava di una sorta di concorso che permetteva a chi condividesse più informazioni possibili sul web rispetto a questa applicazione, il ritiro di buoni spesa dal valore di 1.000 dollari, oltre che degli Apple iPad gratis.
Inoltre, uno di questi tre truffatori chiamati in tribunale, si era preso il lusso di ricreare un finto pulsante di “Non mi piace”, che portava gli utenti a siti internet commerciali. Uno di questi truffatori, secondo Facebook, si sarebbe portato a casa 170.000 dollari, una interessante somma di denaro che arriva dalle tasche di 338.000 utenti, oltre tutto il traffico web arrivato sul sito internet.